giovedì 14 ottobre 2010

La struttura della mente parte III


Salve a tutti,

questo post sarà dedicato in modo particolare al modo dell'Inconscio di esprimere i suoi bisogni, al modo dell'Io di arginare questa espressione e alle modalità con cui si sviluppano i desideri nella nostra psiche.
L'Es, come abbiamo visto prima, è pieno di "oggetti" che potremmo definire inaccettabili, molto potenti, spesso in controtendenza con i principi morali del nostro Io cosciente. Tali bisogni, non essendo inerti, cercano in tutti i modi di arrivare alla soglia della coscienza per ricevere soddisfazione e soprattutto per fare in modo che l'Io ne divenga consapevole.
Allora, direte voi, cosa c'è di male nel fatto che uno sia consapevole di un desiderio sessuale o di un bisogno particolare che magari non sarebbe accettato da chi ci sta intorno? Nulla, ma il punto è che l'Es non cerca soltanto di far affiorare in modo impulsivo e violento del materiale alla coscienza, ma prova anche ad agire il desiderio, ovvero a realizzarlo in maniera disorganizzata ed edonistica. Vi sono alcune tipologie particolari di desiderio che sono molto osteggiate dal nostro Io, ma di questo discuteremo oltre, per il momento vi basti sapere che è proprio la paura della coscienza che questi desideri vengano attuati a relegare alcuni vissuti e alcune voglie nella sfera di non consapevolezza.

Ma come fa la psiche a esprimere un bisogno? Freud e i suoi successori coniarono e perfezionarono la teoria delle Pulsioni: secondo il neurologo viennese, gli stati di eccitazione che poi portano a compiere delle azioni nascono all'interno del corpo e hanno come meta essenzialmente il piacere tramite l'interazione con un "oggetto esterno" (spesso e volentieri una persona sulla quale facciamo fantasie consce e inconsce). Tali pulsioni, che potrebbero essere paragonate a ciò che viene definita motivazione, vengono guidate dalla libido, ovvero una "energia psichica" non quantificabile che Freud riteneva (a mio avviso in modo incompleto, come sostiene anche Jung) di natura sessuale. Tale libido guiderebbe i nostri desideri e permetterebbe alle pulsioni il soddisfacimento. Per fare un esempio, è come se la pulsione fosse una autostrada e la libido il flusso di auto.

Tuttavia, come accennato prima, l'Io a volte proprio non gradisce alcune spinte pulsionali, e mette in atto delle difese che sono molteplici, e che spesso dipendono dalla struttura di personalità del soggetto. Di solito, nella maggioranza delle persone la difesa principe è laRimozione, ovvero la "dimenticanza apparente" di alcuni particolari, idee, desideri, che vengono spostati dalla coscienza all'Es. Un esempio molto pratico è quello delle vittime di violenza che non ricordano il volto del loro aguzzino: naturalmente loro hanno visto più volte e a distanza ravvicinata in faccia l'aggressore, ma non sono in grado di ricordarne i particolari perchè la visione di quel volto è troppo dolorosa e potente per poter essere evocata. Ecco perchè l'Iorimuove il ricordo e lo relega nell'Inconscio, dove può però essere recuperato dalla psicoterapia e dove, lungi dall'essere inattivo, continua a condizionare la nostra vita, apparendo spesso in forma simbolica in sogni o paure. Quest'ultimo meccanismo di difesa, chiamato Spostamento, va a braccetto con la rimozione e permette alla mente di "dislocare" la carica emotiva di un oggetto X originario su un'altro collegato in qualche modo all'originale (spesso inconsapevolmente) ma più innocuo e gestibile.

Il meccanismo tipico è quindi questo:

I più attenti tra voi avranno già capito che questo discorso è fondamentale per comprendere alcune patologie come i disturbi d'ansia. Per questa settimana abbiamo finito, la prossima cercheremo di comprendere il meccanismo di funzionamento dei sogni, che è molto legato al tema di questo post. A presto!

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